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Lago di Garda invaso dai rifiuti: ripescate 25 tonnellate di immondizia

lentepubblica.it • 20 Dicembre 2023

lago-garda-rifiutiEmergenza ambientale nel Lago di Garda: 25 tonnellate di rifiuti recuperati tra il 2022 e il 2023. Ecco qual è la situazione attuale e l’impatto di questo smodato inquinamento.


Il suggestivo Lago di Garda, tra il 2022 e il 2023, è diventato involontariamente il deposito di una quantità intollerabile di rifiuti: si tratta infatti di un problema ambientale di proporzioni significative che richiede azioni tempestive e consapevoli.

Il report della vergogna, come definito dal WWF, non solo solleva l’allarme sull’inquinamento del lago ma sottolinea anche la necessità di un intervento urgente per preservare questo prezioso ecosistema. La comunità, insieme a organizzazioni ambientali e cittadini consapevoli, deve unirsi per affrontare questa emergenza ambientale e lavorare verso soluzioni sostenibili per proteggere il Lago di Garda e le sue acque cristalline.

Lago di Garda invaso dai rifiuti: ripescate 25 tonnellate di immondizia

Il meticoloso impegno di subacquei e volontari ambientalisti si è tradotto nel recupero di una vasta gamma di rifiuti, delineando un quadro preoccupante della situazione.

Tra gli elementi recuperati figurano pneumatici, batterie al piombo, plastica, rifiuti ferrosi, inerti, vetro, lattine, reti da pesca, e persino oggetti insoliti come wc, sedie, cartelli stradali e carrelli della spesa. Questa eterogenea lista di rifiuti riflette la varietà e l’entità del problema, sottolineando la necessità di un intervento urgente per preservare la salute del lago.

La stima della quantità di rifiuti, presentata dal WWF Bergamo Brescia, ha rivelato proporzioni allarmanti, confermando che non si tratta solamente di oggetti comuni ma anche di rifiuti speciali e pericolosi. Tra questi, spiccano 1,8 tonnellate di pneumatici e 9 quintali di batterie al piombo, che rappresentano una seria minaccia per l’ecosistema lacustre.

Questo problema assume una dimensione critica considerando la contaminazione dei rifiuti recuperati. La presenza di materiali pericolosi non solo mette a rischio la fauna e la flora del lago ma crea anche una sfida aggiuntiva: i rifiuti, a causa della contaminazione, non possono essere differenziati in modo adeguato. Questo significa che il processo di riciclaggio e smaltimento corretto risulta compromesso, amplificando gli impatti negativi sul già fragile ambiente acquatico.

In questo contesto, l’azione coordinata di organizzazioni ambientali, volontari e autorità locali è essenziale per affrontare la doppia sfida della presenza di rifiuti pericolosi e della loro corretta gestione.

Le dichiarazioni del WWF

Come dichiarato a RaiNews da Paolo Zanollo, referente locale del WWF, “i rifiuti che vediamo sulle spiagge costituiscono solo una minima parte del problema, in quanto la maggioranza affondano. I punti più inquinati sono soprattutto le zone portuali o vicine alle aree abitate. […] L’importanza del volontariato in questo caso è un valore inestimabile, visto che non esistono enti o società che si occupano della manutenzione e pulizia dei fondali. Se non fosse per i sub volontari, che hanno dedicato energie infinite, avremmo i fondali pieni di rifiuti.”

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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